Cosa trovi nel Museo delle Storie

Otto sale in cui reperti e tecnologie raccontano oltre mille anni di Storia del territorio, attraverso i suoi protagonisti: le persone. 

Un Museo che non si esaurisce nella struttura della Rocca e Porta Bologna, ma che è il fulcro di una narrazione che si arricchisce ogni giorno con nuovi elementi.

La Storia del nostro paese dalle origini ai nostri giorni, attraverso l’uso di importanti reperti, riproduzioni e testimonianze didattiche e aneddotiche. 
Dai primi insediamenti alla bonifica dei terreni, passando per le eccellenze storiche, per la ‘pieve’ e la Partecipanza Agraria; dai personaggi a cui Pieve ha dato i natali o che hanno solcato il nostro suolo fino ai passaggi fondamentali dell’evoluzione economica del paese.
Fino al novecento, che con l’arrivo della fotografia ha saputo testimoniare meglio di molte parole la vita della nostra gente. Dalla conquista della terra alla scolarizzazione e l’amore per il Bello, che hanno fatto di Pieve una città fortemente indentitaria: ricca di cultura, di arte, di teatro e musica, di artigianato e industria.

SEDE DELLA ROCCA TRECENTESCA

Salotto delle Storie

Qui registriamo le testimonianze che il visitatore può vedere lungo il percorso, tra i reperti, negli appositi touch screen e Digital Photo Frame.


Sala dell’Accessibilità

Questa Sala è dedicata all’incontro e alla didattica: un salotto sempre collegato alla nostra fibra ottica.
Il computer che vi è presente, è a disposizione di chiunque non potesse salire le scale del Museo, a chi ha problemi di deambulazione o a chi volesse fruire i contenuti multimediali comodamente seduto sulla sedia. 



Sala Matilde di Canossa

Questa Sala, dedicata ai mutamenti del territorio pievese e alla sua evoluzione, partendo dalle sue ‘pietre di fondazione’ è intitolata a Matilde di Canossa (1045- 1115) perché nel IX° centenario dalla sua morte - ovvero nell’anno del ri-allestimento, - abbiamo deciso di celebrarla quale donna e quale simbolo della civilizzazione del territorio emiliano.


Sala Antonio di Vincenzo

Questa Sala ha sede nella stanza dell’Antico Ingresso difensivo della Rocca, e per questo motivo è dedicata alla sua storia e al suo progettista Antonio di Vincenzo, a cui dobbiamo anche la sontuosa Basilica di San Petronio a Bologna.


Sala Fratelli Taddia

Questa Sala è dedicata alla Partecipanza Agraria. Ospita un allestimento dedicato alla divisione dei ‘capi’ e alla venerazione del Crocifisso Miracoloso, legato alla storia di questa Istituzione che dal 1460 ha acquistato i terreni del Vescovo per dissodarli e lavorarli, e che ancora ogni venti anni riassegna i terreni alle famiglie che ne fanno parte attraverso un’estrazione. Nella sala uno schermo mostra i progetti che la Partecipanza svolge con le scuole ogni anno.


Sala Angelo Gessi

Questa Sala è dedicata ai personaggi eccellenti di Pieve di Cento, che ne hanno percorso e fatto la Storia, da Lucrezia Borgia al poeta Roberto Roversi - di cui Pieve custodisce i carteggi di lavoro, - passando per i Garibaldini e i grandi sportivi, fino agli artisti che nel novecento che hanno portato Pieve fino a Parigi. La Sala è dedicata a Monsignor Angelo Gessi, che col suo poema eroicomico ‘I Pivis a Massumadegh’, ha restituito alla Storia un divertente affresco del carattere delle persone che abitano queste terre.


Sala Sergio Baraldi

Questa Sala è dedicata all’evoluzione sociale ed economica di Pieve. Dall’artigianato alla grande industria. Dalle ceramiche medievali passando per i preziosi intagli, fino alla lavorazione della canapa, le bilance di precisione, i banchi prova per i motori, la Lamborghini Trattori e le lampade d’emergenza OVA. La cima del mastio, il punto più alto, oltre a restituire una splendida vista del centro del paese ci racconta anche del presente, suggerendoci molto del futuro di Pieve di Cento.
La Sala è intitolata a Sergio Baraldi, ispettore onorario dei beni culturali, per anni alla guida della seicentesca Farmacia dell’Immacolata. Figura straordinaria di pievese e di studioso delle tradizioni locali.


SEDE DI PORTA BOLOGNA

Archivio Fotografico Digitale “Giovanni Melloni”

Questa Sala, all’interno della sede di Porta Bologna, ospita l’Archivio Fotografica “Giovanni Melloni”, digitalizzato e proposto in una esposizione in continua evoluzione attraverso gli schermi presenti. Su tutti, la Libreria Digitale Gestuale, che permette di sfogliare gli album dedicati alla Storia del paese grazie al solo gesto della mano. Una installazione permanente mostra invece il lavoro fatto da Nino Migliori coi ragazzi delle scuole, recuperato e digitalizzato per l’inaugurazione del Museo. Intitolata a uno dei primi fotografi del paese, iniziatore di una tradizione di documentazione fotografica locale che non è ancora finita, e che qui trova la sua sede e gli spazi espositivi per mostre artistiche e documentali.


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